L’ANNO IN CUI IL MONDO FINI’

Ispirato a “Quando usciremo di Gianni Hott”, trae suggestioni e riferimenti storici da“Omaggio alla Catalunya” di Gorge Orwell”, Un Garibaldino in Spagna di Giovanni Pesce e “El exodo” di Fernando Solano Palacio. Quest’ultimo fu redattore e scrittore, schierato con i movimenti anarchici al tempo della rivoluzione spagnola. Si salvò dalla prigionia imbarcandosi clandestinamente sulla nave Winnipeg, arrivata dal Cile per conto di una missione umanitaria organizzata da Pablo Neruda, con l’intento di salvare più compagni possibile, in fuga da una guerra ormai persa. La pièce parla della convivenza forzata di due profughi della guerra di Spagna che sopravvivono nascosti in un bunker sotto una città bombardata.

Diretto da Enrico Ballardini, Davide Gorla, Vincenza Pastore
Durata: 1 ora e 10
Lingua: spettacolo portato in Cile e tradotto anche in cileno
Produzione: Compagnia Odemà

Anche se i due personaggi che rappresentiamo, hanno un indole clownesca e Beckettiana, il lavoro che stiamo affrontando è quello di trasporli in un contesto storico preciso: la fine della guerra di Spagna. In quell’anno, i sindacati anarchici che negli anni precedenti erano riusciti a governare la Catalunya più o meno secondo le loro ideologie di collettivizzazione, cedettero alla morsa della tenaglia costituita da un lato dall’esercito del generale Franco e dall’altro dal partito comunista. Uno spettacolo che parla di religione, tempo, matrimonio, anarchia, sopravvivenza, vita, fagioli e società. E proprio questa società che questi agitati coinquilini vorrebbero tanto ridisegnare, non funziona nemmeno se ci trova soltanto in due. Stiamo lavorando con le modalità con le quali ci piace lavorare: cambiando volutamente la sessualità dei personaggi, prestando grande attenzione a fisicità, al ritmo, al movimento e lasciando che sia l’impulso nato dal gesto a segnare l’intenzione della parola, anche se si tratta di uno spettacolo ricco di testo.

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