NO POTHO REPOSARE

La giovane protagonista è una vedova, Mintonia, a cui un’autorità ha massacrato il marito. In questa opera teatrale ci si trova immersi in un mondo arcaico e feroce.

In questo mondo arcaico Mintonia e Micheddu si conoscono e si amano con l’urgenza prepotente ed esclusiva che è propria degli amori infantili. E continueranno ad amarsi per sempre.

Il giorno in cui uccideranno Micheddu a tradimento, Mintonia deciderà di lasciare quel paese maledetto, di andarsene altrove.
Prima, però, compirà la sua vendetta: la morte di Micheddu non può restare impunita.

Mintonia è il centro della storia, con il suo amore e la sua gelosia, con la sua rabbia e la sua ferocia da eroina tragica. Mintonia:  diversa dalla famiglia; diversa dalle figlie analfabete  dei contandini; diversa dalle donne del paese  prive di un pensiero proprio, asservite ai loro mariti, ai padri e al potere fascista.
L’amore di Mintonia per la sua terra d’origine, l’amore per la libertà,  l’amore sconfinato, testardo, doloroso, puro per il proprio uomo, Micheddu.

Mintonia è la donna emancipata che emancipa e addirittura anticipa l’emancipazione femminile; ma a Mintonia nulla serve la propria cultura e la propria intelligenza, dopo l’uccisione di Micheddu, non ha riserve, critica e svela tutta la corruzione, che si manifesta nel mondo, con un atto estremo, ma catartico e purificatore.

Creazione ispirata al romanzo “La vedova scalza” di Salvatore Niffoi (Premio Campiello 2006)
Di e con Vincenza Pastore

» Scheda Tecnica

PREMI

Vincitrice della Chiave della Fortuna 2°Premio al Concorso Nazionale Femminile “La Parola e il Gesto” Imola 2007. 

Studio Vincitore della Prima Edizione del Premio “Giovani Realtà del Teatro” promosso dal Teatro CSS, Teatro Club ed dall’ accademia d’arte drammatica “Nico Pepe” di Udine 2008.

Motivazione della giuria

“Visionario, rituale, originale e molto sentito. Coraggiosa e ben costruita la drammaturgia derivata da un’opera letteraria. Consapevole l’uso dello spazio scenico, delle luci, della scrittura ‘scenica’ oltre che drammaturgica. Inquietante e ricco di uno stile già personale e consapevole.
Efficace nella progettazione, nell’idea di messinscena e nella resa spettacolare. L’originalità della drammaturgia si coniuga ad un uso intelligente dello spazio e ad una innegabile forza espressiva”.

Seconda classificata e Premio del pubblico Festival Teatro delle Clarisse Premio Teatrale Festival dei corti teatrali Perla del Tigullio Città di Rapallo II ed. 2012

Motivazione della giuria

“Vincenza Pastore che ha emozionato la platea votante con la sua libera riduzione de “La vedova scalza “ dal romanzo di Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006). La Pastore ha commosso con la sua toccante interpretazione e colpito per la capacità di coniugare talento attoriale e registico allo stesso tempo”.

Vince Premio Stampa e Premio Iterculture al Festival Iterculture di Catania 2013.